Diritto di sciopero

Sono appena tornato da un breve viaggio di lavoro a Roma.
Esco dall’aeroporto e… scopro che è appena iniziato lo sciopero dei taxi. Che culo, mi dico.
E così un percorso di 40 minuti è diventata un’odissea di un’ora e mezza, fra ingorghi, strade bloccate, vigili a frotte ed orchestre di clacson. Fino all’apice e al delirio di Piazza Venezia. E chissà cosa avranno pensato i turisti…
Come sempre è difficile fare valutazioni. Certo, se protestano perchè le tariffe sono basse, vai tu a fargli i conti in tasca, e poi sai che arrivare alla fine del mese è dura per tutti (oggi, poi…). E le tariffe di Roma sono fra le più basse d’Europa (fonte: Omniroma)
Però non puoi nemmeno dare torto a chi dice che più licenze vuoi dire più posti di lavoro e che più concorrenza fra quelli che ci sono già fa solo bene agli utenti. E poi come mai a New York ci sono 5,6 taxi ogni mille abitanti, a Milano 3,7 e a Roma solo 2,9? (fonte: la stessa di prima)
Non so, non so cosa pensare di fronte alle ragioni contrapposte, salvo che il risultato è un macello e disagi a non finire per tutti. In fondo, siamo in Italia, dove tutti hanno sempre ragione, e chi ci va di mezzo sono sempre i poveri cristi che non c’entrano nulla.

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