Uomini di una certa età 1

Tre amici sono seduti al bar a pranzo e parlano del fatto che uno di loro, quella stessa mattina, era stato quasi investito da un SUV, che non si era nemmeno fermato. Lo stesso dice agli altri che è riuscito a rintracciare la targa del SUV.

“Chi viene con me?”
“Parli sul serio?”
“A… a fare cosa?”
“Perchè lasciare che la faccia franca?”
“Perchè è così che vanno le cose. Certi tipi sono dei cazzoni e a volte devi ingoiare il rospo.”
“Esatto, è quello che dico io. Stavolta il rospo glielo ficchiamo in gola noi.”
“Io sono un uomo adulto e ho delle faccende serie da sbrigare… Ho una moglie, dei figli, il mutuo… Cose che hanno un peso. Non ho tempo per le sciocchezze.”
“Ragazzi, ragazzi, seriamente. Nessuno vuole farlo? Siamo vicini ai 50 anni. Abbiamo avuto a che fare con dei cazzoni per tutta la vita.”
“Vero? E indovina, i cazzoni vincono.”
“Ma ora che possiamo fargliela pagare, volete farvene sfuggire l’occasione? Di nuovo? Voglio dire… lasciamo che il cazzone la faccia franca un’altra volta?”
“Ma sì.”
“Te l’ho detto, ho altro da fare.”
“E dai.”
“E’ ridicolo.”

È un estratto – nella traduzione di Itasa – di una scena di “Men Of A Certain Age“, una nuova serie che ho appena scoperto. Non racconta nulla di particolare, se non le vite quotidiane di tre buoni amici alle porte dei 50 anni, con tutti i problemi e le situazioni quotidiane: la salute, il lavoro, la moglie, i figli, le donne, eccetera eccetera. Tutto ovviamente realizzato benissimo e con attori bravissimi, anche noti come Ray Romano (quello di Tutti amano Raymond) e Scott Bakula (Quantum Leap, qualcuno se la ricorda?).

Con meno di 30 anni sulle spalle questa serie non va neanche approcciata, annoierebbe subito. Sotto i 40 anni si può apprezzare l’ottima realizzazione e il buon prodotto, ma forse la si sente “fin là”. Ma se hai più di 40 anni, finanche qualcuno in meno dei protagonisti, questa serie parla di te, di come vivi la vita e le tue giornate, dei casini che combatti, degli amici che hai o che vorresti avere, di come sei arrivato a vedere le cose. Il dialogo iniziale – preso dalla seconda puntata – è sintomatico: solo a quest’età riconosci il disincanto di fronte alla possibilità di cambiare le cose (“I cazzoni vincono”), le priorità che sono cambiate rispetto a quando eri giovane (“Ho una moglie, dei figli, il mutuo… Cose che hanno un peso”), lo spessore di un rapporto di amicizia sopravvissuto al tempo e ai cambiamenti.

La serie non è nè comica nè drammatica: si ride quando si deve ridere, si riflette quando si deve riflettere, e in fondo anche la vita è così. Non so se ne arriverà una versione in italiano, nè come verrà tradotta (certo, dovesse prenderla Mediaset ho già un brutto presentimento…). Intanto, però, a me però sono bastati tre episodi per infilarla fra le preferite…

One comment on “Uomini di una certa età

  1. Reply Giovanni Mar 5,2010 09:56

    Vista ieri sera la prima puntata e credo vedrò anche le altre.
    Finalmente una serie “vera”, con persone “vere”, in un contesto “vero”.
    Grazie per il consiglio Sissio.

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