Poco bianco, poco nero, molto grigio 3

10 cose che penso sul momento della mia Juventus:

– penso che la situazione è talmente surreale che prima o poi finirà. Probabilmente di colpo, magari per caso o magari con una partita ‘giusta’, come lo è stata lo scorso anno quella con il Real a Madrid. Ma sfortunatamente nessuno sa quando questo succederà, e nel frattempo continuiamo a farci del male. Per la gioia dei “giornalismo” sportivo italiano e di SkyCalcio24 che hanno sempre qualcosa con cui fare i titoli.

– penso che le colpe dell’allenatore sono talmente evidenti che non si può non vederle, ma paradossalmente penso anche che Ferrara si sia evoluto nel capro espiatorio di tutta la storia. È stato lanciato allo sbaraglio lo scorso anno per “salvare la stagione” ed è andata bene, perchè – comunque – Ciro non è un fesso (cit.); poi, visto che abbiamo tutti un Guardiola in casa, è stato confermato in pompa magna anche per risparmiare i soldi che avrebbe chiesto un Mancini o uno Spalletti (tanto per citarne due). Da lì qualche cazzata l’ha fatta anche lui, ed è stato travolto non tanto da queste ma dal non avere nessuno alle spalle a “proteggerlo”. E ora, di fronte alla valanga, non ha probabilmente il nome o l’esperienza necessarie ad uscirne da solo, nè si vede chi lo possa aiutare in questo: l’unica soluzione trovata è stata quella di riesumare Bettega, e speriamo che serva. E io quasi quasi penso che la cosa più giusta da fare sarebbe di lasciarlo lì, e sopportare il rischio di toppare un anno (capirai, siamo stati in B, e comunque finchè quell’altro lì che si lamenta sempre – è nel loro DNA – non finisce i soldi hai voglia a rivincere qualcosa) che tanto la probabilità di riuscire a ribaltare la situazione con uno di quelli disponibili ora non è poi così superiore a quella di riuscirci con Ferrara; e poi, a giugno, riparlare di tutto, allenatori e giocatori. Ma ci vuole anche la voglia e la forza di difendere e sorreggere Ferrara, anche nello spogliatoio, e questa pseudo-società non ha forse ne l’una nè l’altra.

– penso che Jean Claude Blanc sia anche un buon manager, che fra qualche anno sarà abbondantemente ringraziato per aver guidato la realizzazione di uno stadio di proprietà, ma che di calcio ne capisca più o meno quanto me; e questo “quanto” non so bene quanto sia ma non è comunque sufficiente per prendere decisioni di calcio su una squadra di calcio ai massimi livelli della Serie A italiana di calcio. Il che rende ancora più incomprensibile per me come possa fare insieme il presidente, l’amministratore delegato ed il direttore generale. Di una squadra di calcio.

– penso che non ho ancora capito se Alessio Secco prende davvero delle decisioni di mercato, ma il fatto che nell’area tecnica ci fossero fino all’altro ieri solo lui e Blanc mi farebbe propendere per il sì. Il che rende la cosa inquietante ma, in effetti, spiega molte cose comiche. Ad esempio, l’anno prima serviva un “regista di centrocampo”, ma Xabi Alonso costava troppo, quindi dopo un tira e molla infinito abbiamo preso Poulsen, un “muscolare”. Ok, va bene, ci pareva di avere già Sissoko, ma diciamo che va bene. Ma l’anno dopo, quando serviva di nuovo un “regista di centrocampo” e D’Agostino costava troppo (suona familiare?) cosa abbiamo preso? Felipe Melo, il più “muscolare” di tutti. E ci abbiamo speso sopra di più di quanto ci sarebbe costato D’Agostino, ma contenti, perchè questo è un campione del mondo e così Pozzo non si illude di potere dettare le condizioni a noi. E a questo punto, visto che non potevamo mica tenere tutti (e sempre Sissoko ce lo siamo dimenticati?), dovevamo vendere un altro “muscolare”. Però Poulsen non siamo riusciti a venderlo a nessuno e allora, visto che qualcuno doveva andarsene, abbiamo impacchettato in fretta e furia un Cristiano Zanetti a caso e lo abbiamo spedito a Firenze, che tanto lì Corvino appena vede il numero di Secco sul telefonino è già contento. Tantopiù dopo che gli avevamo strapagato Melo e svenduto Marchionni perchè ‘un laterale non ci serviva’, salvo scoprire, quando abbiamo iniziato ad impanicarci sul modulo, che non c’era in rosa un sostituto per l’ectoplasma di Camoranesi. Ma SkyCalcio24 potrebbe mai privarsi di tipi così?

– penso che la fesseria più grossa sia stata fatta lo scorso anno esonerando Ranieri. E l’ho sempre detto. E il fatto che la decisione l’abbia presa Blanc (lo ha più volte affermato lui) rafforza ancora di più quanto ho detto al punto 3.

– penso che lo spaventoso numero di infortuni verificatosi negli ultimi due anni abbia sicuramente qualcosa a che vedere con la sfiga (ad esempio, mentre scrivo mi risulta che siano in 5 con l’influenza), ma che una controllatina attenta al lavoro dei nostri medici e preparatori atletici la darei.

– penso che mi va benissimo la politica dei giovani italiani. La adoro e la sottoscrivo, specialmente visto che il nostro settore giovanile ne produce di buoni a pacchi. Ma non è che adesso li riportiamo tutti indietro e risolviamo la questione (a proposito, ma perchè Ariaudo – nel quale lo scorso anno credevamo – è andato a Cagliari?). Paolucci e Candreva serviranno domani, ma per uscire dal buco non so se possano bastare. Certo che poi, se Ferrara fa entrare Candreva al 78′ e Paolucci al 90′, servono ancora a meno.

– penso che adoro Alessandro Del Piero, per tanti motivi, da quello geografico a quello umano a quello sportivo, e che qualsiasi cosa faccia per me andrà sempre bene. Ma se fossi in lui, il prossimo anno, riguarderei cosa ha fatto Zola in Inghilterra, riguarderei in che condizioni è il calcio italiano e andrei davvero a provare l’esperienza oltremanica. Magari mettendo una clausoletta nel contratto del tipo “se capita, contro la Juve non gioco”. Scommetto che lui si divertirebbe un casino e diventerebbe anche un dio per i tifosi. Senza lui e Trezeguet lì davanti la Juve non sarebbe più la stessa, ma il tempo passa per tutti, quindi prima o poi la squadra deve ringiovanire. Solo che penso anche che non succederà.

– penso che Diego è forte davvero e lo diventerà ancora di più, e quando passerà la bufera saremo contenti di averlo preso. Se poi si svegliassero anche i suoi due connazionali, e soprattutto quello davanti che non ha ancora deciso se è brasiliano o italiano, sarebbe cosa buona e giusta.

– nei momenti più cupi faccio un incubo, e penso che siamo diventati come l’Inter di qualche anno fa: soldi e nomi buttati lì, nel tritacarne, senza un filo conduttore o uno straccio di progetto, senza una dirigenza degna di questo nome a gestire il tutto, mentre gli altri vincevano. Ma anche dagli incubi, per fortuna, ci si risveglia.

Forza, Juve.

3 thoughts on “Poco bianco, poco nero, molto grigio

  1. Reply Serenissima Gen 27,2010 09:01

    …in qualche modo mi hai fatto ricordare il Credo di Radiofreccia…

  2. Reply Marco Gen 27,2010 09:38

    Ciccio l’ultimo punto non lo auguro a nessuno

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